I Nostri Studi

Approfondimenti:

La figura 1 mostra i livelli di incorporazione di timidina tritiata in cellule PBMC non stimolate e coltivate per 60 ore in presenza di un prisma di Polietilene Tereftalato (PET) adagiato sul fondo del pozzetto. Il controllo è rappresentato da cellule coltivate in pozzetti liberi da PET. I prismi di PET sono stati trattati in superficie con i protocolli indicati nei metodi ed identificati come "A", "B" o "C" .
Essendo i livelli di incorporazione molto bassi e le cellule poco o nulla proliferanti il risultato di questo test consente di affermare che nessuno dei trattamenti superficiali conferisce ai prismi di PET qualità attivanti la proliferazione leucocitaria e che, semmai, il trattamento superficiale riduce debolmente la proliferazione a riposo del PMBCs (*p<0.01; Mann-Whitney U Test).
Una delle qualità richieste ad un materiale utilizzato per la produzione di protesi o dispositivi sanitari, quali i cateteri, è che esso non possegga proprietà attivanti (direttamente o indirettamente) la proliferazione leucocitaria. A tale riguardo, i trattamenti superficiali qui analizzati, sono conformi a tale specifica non presentando capacità attivanti la proliferazione leucocitaria. Semmai, la blanda azione inibitoria potrebbe risultare utile nel limitare un'attivazione indesiderata.

La figura 2 mostra i livelli di incorporazione di timidina tritiata in cellule PBMC stimolate con lipopolisaccaride (costituente le pareti esterne dei batteri Gram-Negativi; LPS) e coltivate per 60 ore in presenza di un prisma di Polietilene Tereftalato (PET) adagiato sul fondo del pozzetto. Il controllo ed i trattamenti dei prismi di PET sono identici a quanto illustrato in figura 1.
Il livello di incorporazione di timidina tritiata indica che i PBMCs, stimolati con LPS, vanno incontro ad una notevole proliferazione (confronta i CPM basali: 215 con i CPM dopo stimolo: 135.000). La presenza del prisma di PET non modifica la risposta proliferativa indotta da LPS (confronta Controllo e PET). La stimolazione dei PBMCs con LPS in presenza dei prismi recanti il trattamento superficiale induce una proliferazione cellulare, misurata come quantità di timidina incorporata, significativamente inferiore (*p<0.01; Mann-Whitney U Test). I dati evidenziano come i trattamenti superficiali qui analizzati non potenzino l'attivazione dei PBMCs prodotta da LPS e mostrino una blanda ma significativa azione inibitoria che potrebbe rivelarsi utile nel limitare l'attivazione leucocitaria indesiderata.

La figura 3 mostra i livelli di incorporazione di timidina tritiata in cellule PBMC stimolate con un anticorpo monoclonale in grado di attivare i linfociti T (OkT3) e coltivate per 60 ore in presenza di un prisma di Polietilene Tereftalato (PET) adagiato sul fondo del pozzetto. Il controllo ed i trattamenti dei prismi di PET sono identici a quanto illustrato in figure 1 e 2.

In sintesi, i dati mostrati indicano che le sostanze in esame non sono in grado di attivare i leucociti né di sinergizzare con stimoli noti e che, al contrario, inducono una lieve soppressione della proliferazione sia in condizioni basali che indotte.

Test di attivazione linfocitaria: questo test ha misurato l'attivazione dei linfociti T CD4+ presenti in campione di PBMC ottenuti da donatori sani. L'espressione dei marcatori di differenziazione è stata misurata mediante citofluorimetria e la percentuale di CD4+ ed il livello di espressione di ogni singolo marcaore è stata valutata mediante analisi bivariata. Gli esperimenti sono stati codotti su PBMCs esposti ai soli prismi di PET (con e senza trattamento superficiale) oppure su cellule attivate con OkT3.
I dati indicano che i PET trattati con stratificazione di tipologia "B" riducono lievemente la quota di linfociti helper attivati. Nessuna delle superfici trattate possiede evidenti attività attivante i linfociti helper presenti nei campioni di PBMCs.
In tutte le condizioni studiate si osserva una buona attivazione linfocitaria misurata come espressione del marcatore CD69.
In tutte le condizioni studiate si osserva una buona attivazione linfocitaria misurata come espressione del marcatore CD71.
In tutte le condizioni studiate si osserva una buona attivazione linfocitaria misurata come espressione del marcatore CD25.
Nessuna delle superfici trattate si è dimostrata in grado di inibire significativamente l'attivazione indotta dal trattamento con OkT3. Solo per i campioni esposti, durante l'attivazione, a superfici con trattamento di tipologia "B" si osserva una modesta riduzione della quota percentuale di linfociti CD4+CD25+. Questa diminuzione non è di entità tale da essere considerata clinicamente rilevante in quanto rientra nella variabilità sperimentale.
I risultati indicano che l'esposizione a superfici di PET trattate con statificazioni nanometriche di Ag/PEO-Like, in assenza di stimoli, aumenta lievemente la popolazione di linfociti Treg (regolatori) CD25+ e che la sostanza B dimostra una attività significativa nel ridurre la popolazione basale di cellule CD69+. Infine le tre sostanze dimostrano una blanda azione inibente l'attivazione linfocitaria indotta dallo stimolo OkT3.

Attività sperimentali su specifici prodotti industriali

CATETERI URINARI: è stato allestito un primo lotto prototipale di cateteri urinari standard ricoperti con il coating in corso di brevettazione internazionale, con proprietà antibatteriche, non-fouling e di elevata lubricità. Tali prototipi sono attualmente in fase di validazione clinica presso una importante Azienda Ospedaliera pubblica.
LENTINE A CONTATTO: è stato allestito un primo lotto prototipale di lentine a contatto, comprendente campioni di lenti semirigide, lenti morbide 38% Polymacon, lenti Ortok e lenti speciali per cheratocono. Su tali campioni è stato applicato il coating in corso di brevettazione internazionale, con proprietà antibatteriche, non-fouling e di elevata lubricità; in questo caso verrà testata anche un implemento della permeabilità all’ossigeno. I prototipi sono attualmente in fase di validazione applicativa da parte di un primario Centro ottico, produttore di lenti speciali e sperimentali, affiancato dalla Clinica Oculistica dell’Università del Molise. E’ in corso di allestimento un secondo lotto prototipale per l’approfondimento della sperimentazione in corso.

FILTRI PER CONDIZIONATORI D’ARIA: è in fase di organizzazione una sperimentazione su filtri di condizionatori di aria impiegati in ambienti molto affollati, quali le aule universitarie.
FILTRI PER CONDIZIONATORI D’ARIA: per camere bianche o camere operatorie: è in fase di organizzazione una sperimentazione analoga alla precedente su filtri a cui viene richiesta una garanzia antibatterica di particolare severità.
ALTRI PRODOTTI INDUSTRIALI: a richiesta di Aziende interessate possono venire attivate linee di ricerca e di trasferimento tecnologico per una gamma molto estesa di prodotti, come illustrato nella parte introduttiva relativa alle competenze di MEDIPLASMA Srl.